giovedì 5 aprile 2018

IMPRINTING


Il mio imprinting l’ho avuto nell’età dell’infanzia. Quando avevo 4, 5 anni, ho vissuto in campagna con mia nonna. Ho sempre pensato che nella zona in cui ho casa in Romania non ci fosse nulla di particolare, un fiume che attraversa un’immensa pianura caratterizzata principalmente da colture miste e, ogni tanto, qualche distesa boscosa. Mi è sempre sembrato tutto piatto, orizzontale e privo di attrattiva. Abituata sin da piccola a questo tipo di paesaggio, non ho mai dato troppa importanza a ciò che mi stava attorno, né ho mai cercato di leggere con più attenzione quello che mi circondava. O almeno così è stato finché non sono venuta a vivere in Italia. Da allora, ogni anno che tornavo a casa, guardavo il paesaggio e la mia città con occhi diversi, inizialmente con gli occhi nostalgici di chi vive lontano da casa e successivamente con gli occhi curiosi di chi, anno dopo anno, riscopre la propria terra. Proprio in questa fase, un bel pomeriggio estivo, ero in campagna, dove ho vissuto alcuni anni della mia vita, e, camminando in mezzo ai campi mi accorgo di una cosa ai miei occhi stupefacente. Sin da piccola, quando mi portavano al paesino dove vivevo con mia nonna, lungo la strada osservavo dal finestrino i campi, non riuscendo mai a vedere il paesino, che appariva magicamente davanti ai miei occhi, così, di punto in bianco, e poi, così come era apparso, scompariva ogni volta che andavo via. Ogni volta cercavo di capire il trucchetto ed ogni volta mi sorprendevo di questa meravigliosa “magia” che avveniva sotto i miei occhi da bambina. Era come se quel piccolo villaggio, pieno di vita, fosse coperto da una strana teca che lo nascondeva al resto del mondo, quasi a proteggerlo. Ecco, quel pomeriggio, mi sono resa conto della magia: il paesino si è sviluppato all’interno di un avvallamento. Quest’enorme pianura è interrotta da questo avvallamento e da sopra è impercettibile la presenza dell’intero paesino, che si è sviluppato longitudinalmente all’interno di questo spazio. Al di fuori dell’avvallamento lo spazio antropico rimane intatto, l’orizzonte è libero a 360° e a pochi passi c’è la vita costruita dall’uomo, nascosta e protetta dalla propria terra e che allo stesso tempo cerca di rispettare, senza andare ad intaccare, questo orizzonte infinito, che difficilmente si riuscirebbe a trovare altrove. Non mi ero mai accorta di come questo posto a me tanto caro mi avesse influenzato, ma durante la lezione sull’imprinting mi è bastato un attimo, senza alcuna esitazione, a capire che quello è stato il mio imprinting. La predilezione verso un paesaggio antropico quasi intatto, verso orizzonti liberi ed infiniti ne è la prova. Inoltre, altra caratteristica che sono solita amare nelle architetture e che cerco, quando è possibile, di inserire nei miei progetti è la frammentarietà, l’isolato, il singolo. In Romania, infatti, prevalgono due tipi di abitazioni: i grandi palazzi multi piano e le case unifamiliari ad uno o due livelli al massimo, dove io ho vissuto. Questa cosa mi è rimasta ancor di più in mente dal paesino di campagna, dove c’erano tutte case monofamiliari con un unico livello.

Caratteristiche: orizzonale, nascosto, frammentato

SCHIZZI 



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