ROBIE HOUSE – WRIGHT
Wright nasce nel 1867 nel Wisconsin. Nel 1876 vede per la
prima volta i giochi fröbeliani durante l’esposizione per
il centenario di Philadelphia. Ero cartoni e volumi colorati che potevano
essere combinati in infiniti modi sia bidimensionalmente che
tridimensionalmente. Wright stesso, parlando di questi giochi disse: “i lisci
triangoli di cartone e i levigati blocchetti di acero restarono impressi nella
mia memoria infantile e costituirono un’esperienza indimenticabile.” Infatti, Wright
nella sua progettazione assume una griglia
spaziale con la quale, giocando,
egli crea gli ambienti e il rapporto dell’edificio con l’intorno.
Altro imprinting
dell’architetto è senz’altro la prateria del Midwest in cui ha passato la sua
infanzia. La valle, l’orizzonte infinito,
le tessiture degli aratri sulle pianure e la tranquillità e l’armonia di quegli
spazi diventano i punti chiave della sua architettura. La griglia per Wright
diventa uno strumento di libertà
attraverso il quale rappresentare un’architettura che non è più rinchiusa in una scatola, ma vive in
simbiosi con ciò che la circonda.
I progetti di Wright possono essere suddivisi in 4 grandi
fasi, di cui la prima è quella delle Prairie
Houses (case nella prateria), che va dal 1900 al 1911 circa. Nel 1908, in
un numero di Architectural Record, Wright
scrive: “Noi del Midwest viviamo nella Prairie. La Prairie possiede una
bellezza che è la propria. Dobbiamo capire e accentuare questa bellezza naturale,
questa distesa tranquilla.” Ecco perché in queste architetture ritroviamo come
elemnti fissi tetti bassi, con una leggera pendenza, costruzioni basse e i muri
che prolungano le case, circondando i giardini privati. Nella sua Autobiografia
afferma che amava “istintivamente la Prairie, per la sua grande semplicità –
gli alberi, i fiori, il cielo stesso, formavano un contrasto affascinante. Mi
resi conto che nella Prairie il più modesto rilievo sembrava alto – ogni
particolare acquistava verticalità, le ampiezze si riducevano. Ebbi l’idea che
i piani orizzontali negli edifici appartenessero al terreno. Cominciai a
mettere in pratica quest’idea.” E sono proprio questi pochi “principi” che egli
utilizza nel progettare le case nella prateria. Altra novità, che si svilupperà
poi nelle architetture successive è la “pianta aperta” con grandi spazi
continui articolati da artifici architettonici, anziché divisori o porte. Altra
novità era il rispetto e l’amore che Wright aveva per la natura, egli, infatti,
riteneva opportuno salvaguardare la distesa lunga e piatta della prateria,
lasciata alla sua semplicità originaria in periferia, costruendo un livello
superiore da cui era possibile ammirarla in tutto il suo splendore.
Giochi di Fröbel
Robie House
Studio dell'impianto
Bang!
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